Servizio di Mascia Quadarella

via Crispi5CARA BUCA,  MA QUANTO MI COSTI?

Manti d’asfalto di scadente fattura, rimaneggiati in più occasioni ed in modo grossolano, che si sgretolano alle prime piogge, o per il solo effetto del transito  delle auto, molto prima dei tempi d’usura garantiti, creando voragini  al centro delle carreggiate, avvallamenti, dissesti. Si presenta come un campo minato, a dispetto di ogni criterio di sicurezza, la rete stradale urbana del capoluogo, sui cui tragitti esauriscono “prematuramente”, ogni giorno, la loro funzione decine di  pneumatici, ammortizzatori, semiassi e qualche pedone  ha rischiato, non di rado, di rompersi  l’osso del collo.  Nel 2013 le richieste di risarcimento danni inoltrate all’amministrazione comunale sono state 232, più o meno 107 quelle già liquidate dalla compagnia assicuratrice. Nel 2012 i sinistri denunciati, imputabili direttamente al pessimo stato delle strade, erano stati 350, di cui meno della metà riconosciuti e risarciti. Quelli non accertati finiscono spesso in un’aula di tribunale. Qualcuno, sparsa la voce del diritto di rivalsa sull’ente cittadino, aveva provato, pure, a specularci sopra. Dall’Ufficio Patrimonio, ci riferiscono, addirittura, di danni subiti nel 2007 e denunciati a distanza di anni, quando, diventa impossibile reperire le prove necessarie a determinare le reali cause. Intorno al 2009 il boom delle richieste, quasi 460.

I recenti interventi dell’amministrazione comunale

Un’eredità passiva, quella delle strade “mulattiere”, con la quale deve fare i conti la nuova giunta municipale, che non può negare l’evidenza dei fatti, vissuti quotidianamente dai cittadini, che devono avere risposte non soltanto a danno avvenuto. Consapevole dei grossi difetti che caratterizzano le vie siracusane, in tutti i quartieri, l’assessore ai Lavori Pubblici Alessio Lo Giudice ha affermato “ Decenni di mancata manutenzione ordinaria diventano automaticamente interventi straordinari. In questa prima fase abbiamo tentato di rimuovere le criticità, a tappeto in tutta la città, investendo 30 mila euro nette. Una somma analoga sarà impiegata a breve per un altro intervento del genere. Per ora abbiamo agito con un bilancio previsionale, nei fatti consuntivo, quindi con esigue risorse. Nel redigere il  prossimo strumento di pianificazione finanziaria dell’ente cercheremo di predisporre per questo capitolo, essenziale per la qualità di vita dei cittadini, somme significative. Ben sappiamo che prima di pensare a nuovi grandi opere dobbiamo garantire i bisogni primari della collettività, tra cui quello di percorrere strade sicure e certamente ci sarebbe anche un vantaggio contabile per l’ente, che non verrebbe più chiamato, con così tanta frequenza, a rispondere di queste carenze nei confronti di chi subisce un danno e legittimamente chiede di essere ripagato”.

Tracciati di guerra: Le segnalazioni di Assoutenti della strada

 Come “una spina nel fianco” di amministrazione e Vigili Urbani, potrebbe apparire, per la sua meritoria attività a tutela dell’incolumità pubblica, l’AssoUtenti della Strada. L’associazione, fondata da un competente staff tecnico in materia di sicurezza stradale, che dalla sua nascita, nel 2012, puntualmente, segnala ai diversi enti territoriali e Forze dell’Ordine, con l’obiettivo di sollecitarne il pronto intervento,  il degrado delle strade locali, documentando con foto e filmati lo stato dei luoghi compromessi.  Di recente, grazie, anche, ad un protocollo d’intesa col Codacons, contribuirà a sostenere la promozione dell’iter per il risarcimento di eventuali danni subiti. “ In tal caso, la prassi da seguire è la seguente:  fermarsi a fotografare il punto preciso in cui si è verificato il danno; chiedere l’intervento della Polizia Municipale, nel frattempo raccogliere per iscritto le dichiarazioni di eventuali testimoni che hanno assistito al fatto e sporgere la denuncia”. In merito alle segnalazioni che molti  hanno imparato a fare,  il primo dito, il presidente Massimo Cataldi, lo punta contro gli uffici di settore dei vari enti territoriali, Provincia e Comune nella fattispecie, per la mancata comunicazione reciproca. Comunicazione che mancherebbe tra le varie “stanze” degli stessi palazzi istituzionali, dove chi riceve una segnalazione che non gli compete “evadere” non si premura di farla recapitare all’ufficio di riferimento, preferendo rimandarla al mittente. “Un gioco allo scaricabarile” non tollerabile.  Sulle norme vigenti in materia di sicurezza stradale,  a causa di un’atavica cultura tutta siracusana, c’è sempre stata una grande libertà di interpretazione –dice Cataldi-. Siamo abituati ad avere strade malmesse, manti mai integri. Ci sono condizioni di pericolosità spalmati lungo  tutto il tracciato urbano, dal centro alle periferie. Viale Pantanelli – spiega – per la sua posizione e morfologia potrebbe diventare, ad esempio, una sorta di mini-tangenziale. Allo stato attuale, la folta e non potata vegetazione, limita di circa il 30-40% la percorribilità della carreggiata. La presenza del passaggio a livello posizionato in zona, poi, non è adeguatamente annunciata. Gli automobilisti che non conoscono il posto si accorgono di averlo attraversato quando giungono sui binari. Anche la segnaletica verticale e l’impianto semaforico sono coperti dalla vegetazione. Per non parlare delle buche sull’asfalto e gli allagamenti che si formano. Situazione condivisa con Via Ascari, in prossimità dell’autodromo, i cui sottopassaggi sono impraticabili ed il cui pericolo è intuibile per le transenne posizionate. Davvero insidiosi “gli scalini” che si formano su Viale Lido Sacramento, all’Isola, per i motociclisti che lo attraversano. Segnaletica assente, sia quella orizzontale che verticale, in Viale Epipoli, dove per raggiungere  alcuni insediamenti commerciali non c’è alcuna indicazione che proibisca o autorizzi l’immissione dalla strada principale a seconda del senso di marcia sul quale si viaggia. Anche alla Pizzuta,  su alcuni tratti si verificano allagamenti a causa dell’otturazione delle caditoie, predisposte durante l’urbanizzazione della zona, ma che non vengono ripulite come dovrebbero”. Poi per quantificare il degrado, documentato con un ampio reportage fotografico sul sito dell’Associazione, basta dare un’occhiata alla Via Crispi, dove, il basolato in diversi tratti è divelto e ruote di motocicli potrebbero rimanere intrappolate tra le spaccature che si creano, causando la caduta rovinosa del conducente o dei passeggeri”. Tuttavia, i “percorsi di guerra” non mancano ovunque ci si muova. Santa Panagia, Viale Tica, Via Tisia, la Mazzarrona. Penose le condizioni di molte arterie principali del centro storico. All’inizio di Via Roma non è difficile inciampare su un angolo dei tombini disseminati dappertutto o su una delle molte toppe di bitume che creano un terribile patchwork sull’asfalto. Stessa situazione che si  ripropone nei pressi del  Lungomare. Tracciata la lunga mappa delle carenze delle strade siracusane, Cataldi conclude con alcune precisazioni in materia di sicurezza. “Vorrei ricordare che i “dossi artificiali”, invocati da qualcuno per limitare la velocità in strade dove si violano puntualmente i limiti imposti dal codice della strada, sono vietati ed anche quelli posizionati in Via Franca Maria Gianni, in teoria, dovrebbero essere considerati “illegittimi”. Secondo la norma, infatti, i dissuasori della velocità possono essere installati in aree private e residenziali dove non è previsto il passaggio di mezzi di soccorso. Poi, vorrei ricordare a chi cura la segnaletica orizzontale, che le linee d’arresto vanno posizionate prima delle strisce per l’attraversamento pedonale, per invitare l’automobilista a fermarsi prima di finire addosso al pedone. Una “svista” che è possibile osservare ancora in Via Von Platen”.

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