Raviolo di pescatrice  ceci e pancetta, con insalata di rapa rossaGli ingredienti, “trascurati” della tradizione contadina, rievocati e nobilitati in interpretazioni culinarie innovative, per accostamenti inediti di sapori ed accattivanti presentazioni da “concorso internazionale”, in cui un sano campanilismo risulta strategico e vincente.

Tra i fornelli Giuseppe Catanese, chef e proprietario di Donna Patrizia, rinomato ristorante di Rosolini, riconferisce dignità al paniere sommerso delle eccellenze alimentari a chilometro zero. Un “riscatto” della terra di Sicilia, che grazie alle sue prelibatezze fa il giro del mondo, contribuendo a ricostruire l’immagine di un’isola finora “deturpata”. Non ci sono alambicchi, provette, soluzioni chimiche, in questo “laboratorio permanente di ricerca”, ma “segreti della nonna, “sconosciuti” aromi naturali e tanta voglia di “sperimentare” piatti unici da presentare alla clientela, sempre più numerosa, da stupire deliziandola. Inimitabile, l’ultima “creazione”. L’Iris di baccalà, che trae forma e ispirazione dal classico dolce etneo, nella versione salata di arancino al gusto di mare. Una ricetta semplice, delicata, d’effetto, che Catanese non tiene per sé “ Si manteca il baccalà con patata, tuorlo d’uovo e “tartufo”, si impana con pangrattato ed erbe aromatiche “della cava” – svela lo chef – e viene servito su una fonduta di ragusano e pistilli di zafferano”. Il menù è ricco quanto ghiotto. Ci sono anche gli gnocchi ripieni di ragusano fresco con un pizzico di gorgonzola, conditi con sautè di vongole e “tenerumI”; i cannelloni di pasta di carruba farciti con gamberi e “sinapa”. I secondi proposti sono anch’essi frutto di “azzardate” elaborazioni d’effetto.

Degni di menzione, e grande considerazione, i gelati artigianali proposti a fine pasto e preparati “certosinamente” con il vecchio metodo delle vaschette di ghiaccio. I gusti esulano dalla “convenzione”: al basilico, al vino cotto, alla salvia e cioccolato. Un menù degustazione è offerto a 35 euro. Prevede una vasta gamma di antipasti, un primo il secondo ed il dolce. Da provare per rimanere “piacevolmente” “rapiti”.