di Mascia Quadarella
EMODINAMICA : RECORD D’EFFICIENZA
Celebrerà nel settembre 2014 il decennale della sua istituzione L’Unità Operativa Complessa di Emodinamica, presso l’Ospedale Umberto I diretta dal dottor Marco Contarini, che ha raggiunto nel corso degli anni standard qualitativi di professionalità che nulla hanno da invidiare a quelli dei policlinici più rinomati. Oltre 11.810 i pazienti assistiti ad oggi. 1283 angioplastiche effettuate nel 2012
Parlando di eccellenze, specie in campo sanitario, spesso si volge lo sguardo altrove, trascurando di dare un’attenta occhiata a “casa propria”. Alla prima avvisaglia di problema, diffidenti verso le capacità dei medici locali, che subiscono un danno reputazionale ereditato da precedenti generazioni ed acuito dalla facile tendenza alla generalizzazione, si riempie la valigia e si “migra” verso orizzonti “nosocomiali” più rassicuranti, logisticamente e per fama. Soltanto in caso di emergenza, però, si riesce ad appurare che, anche, all’interno di un contenitore angusto e fatiscente, poco confortevole e non al meglio organizzato, qual è l’Ospedale Umberto I di Siracusa, si riesce a raggiungere standard professionali che nulla hanno da invidiare ai più quotati policlinici nazionali. Un’ascesa qualitativa, dal settembre 2004, nonostante l’allocazione che non rende grazia all’impegno profuso, è stata registrata dall’Unità Operativa Complessa di Emodimamica ed Interventistica Cardiovascolare, diretta dal dottore Marco Contarini, classificata tra le prime 10 emodinamiche più funzionali delle oltre 500 distribuite nel territorio nazionale. L’emodinamica è quel ramo della fisiologia cardiovascolare che analizza e studia il comportamento del sangue in movimento nei vasi, permettendo così di ridurre il pericolo dell’instaurarsi di patologie legate alla circolazione sanguigna. Se in passato le patologie coronariche insorgevano in prevalenza in soggetti di sesso maschile, ora il 55% dei pazienti è costituito da uomini ed il 45% da donne. La media anagrafica dei soggetti colpiti da coronopatie si è abbassata, si aggira intorno ai 55 anni, anche se possono manifestarsi su soggetti di appena trent’anni. Dall’autunno di 9 anni fa al 15 novembre scorso, sono stati 11.810 i pazienti entrati in sala a Siracusa, e ben 8.133 quelli sottoposti ad angioplastica coronarica. Effettuate, altresì, 396 angioplastiche extracoronariche, che coinvolgono il distretto delle arterie carotidee o femorali. Nel 2012 sono state eseguite 1283 angioplastiche di cui 272 primarie, vale a dire nel corso dell’infarto. Un primato di interventi siciliano, nato anche dalla creazione di una rete cardiologica interospedaliera provinciale molto organizzata. Il team del dottor Contarini, oggi, ha a disposizione due sale operatorie angiografiche, dove vengono eseguiti gli interventi. Durante i giorni feriali dalle 8 alle 20, mentre durante le notti e le giornate festive, vige un regime di pronta disponibilità. “ Qui eseguiamo- spiega il dottor Contarini- gli esami diagnostici, ossia per la maggior parte coronarografie, nonché gli interventi di rivascolarizzazione cosiddetta “percutanea”, mininvasivi, poiché per eseguirli non è necessario creare ferite chirurgiche che successivamente lascerebbero delle cicatrici. Per la maggior parte delle volte sono dei veri e propri interventi “al cuore”, perché riescono a ricanalizzare lunghe arterie coronariche malate salvando molte vite umane.. Anche se meno frequentemente, come incidenza, si eseguono pure interventi mininvasivi alle carotidi interne che sono quelle arterie che portano il sangue al cervello, evitando quindi gli ictus ischemici. Vengono ricanalizzate anche le arterie delle gambe che spesso affliggono molte persone che possono così evitare le amputazioni devastanti oltre che inutili delle gambe e dei piedi. Infine, vengono eseguiti tanti altri tipi di intervento come quello di dilatazione delle arterie renali o di ablazione transcatetere delle stesse per la cura dell’ipertensione maligna ossia non controllata dai farmaci specifici”. Nel nostro campo a giocare un ruolo fondamentale è la tempestività d’azione, per questo abbiamo dato vita ad un sistema di rete che accorcia i tempi. Quando si avvertono dolori importanti al petto, talvolta irradiati al braccio sinistro o alla base della mandibola, non bisogna ritardare, ma telefonare unicamente al 118- ricorda il medico-. Saranno gli operatori dell’unità mobile di emergenza ad eseguire la prima diagnosi sospetta ed a trasportare in maniera più sicura il paziente al Pronto Soccorso, rispetto ad un trasferimento autonomo. Questo seguirà il tragitto di un cosiddetto codice rosso, che se confermato dal primo “contatto” cardiologico, lo porterà rapidamente già pretrattato farmacologicamente adeguatamente in Emodinamica per eseguire la ricanalizzazione dell’arteria del cuore, responsabile dell’attacco cardiaco. Una caratteristica della nostra Unità Operativa è che, rispetto a tante altre realtà, accetta qualsiasi paziente colto da infarto miocardico acuto, senza badare alla disponibilità del posto letto. Quindi, prima si esegue la cosiddetta angioplastica primaria e si salva la vita al paziente, poi si cerca di trovargli la giusta collocazione per la degenza. Questo ha fatto sì che spesso sono state eseguite angioplastiche coronariche a pazienti provenienti dalla vicina provincia di Catania, dove non mancano di certo unità di emodinamica di tutto rispetto”.Orgoglioso dei passi in avanti fatti, grazie ad un’ambizione personale e ad un fondamentale lavoro di equipe, Contarini ricorda “ Pochi sanno che l’Emodinamica di Siracusa utilizza tecniche intraoperatorie di imaging coronarico estremamente avanzate, come quello ad infrarossi, che fa emergere anche i particolari più piccoli che consentono diagnosi più certe e guidano con maggiore precisione il medico nel collocare eventualmente uno stent coronarico”.
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