Palazzo_Vermexio_SiracusaIl Consiglio comunale chiede all’Amministrazione di tornare in possesso degli impianti idrici passati a Sai 8. La votazione dell’atto di indirizzo è avvenuta ieri sera nel corso di una seduta che anche eletto i componenti della commissione elettorale e si è occupata dei lavori di via Puglia e in largo Cappuccini L’ordine dei lavori è stato modificato grazie a un intervento di Antonio Grasso che ha chiesto il prelievo dei punti relativi all’elezione dei tre componenti della commissione elettorale e al contratto con la Sai 8. Sul primo, dopo una breve pausa chiesta da Massimo Milazzo, l’assise ha proceduto a due votazioni a scrutinio segreto, una per i membri effettivi e una per i supplenti. Nella prima sono risultati eletti: Gaetano Firenze (15 voti), Fortunato Minimo (10) e Chiara Catera (8); nella seconda, Gaetano Favara ha riportato 14 voti, Alessandro Acquaviva 6 e Gaetano Bottaro 5. All’unanimità, l’assise ha votato anche l’immediata esecutività del provvedimento. La commissione elettorale è un organismo che vede rappresentati anche altri enti e si occupa della tenuta e dell’aggiornamento delle liste elettorali. Un ordine del giorno proposto da Elio Di Lorenzo ha consentito di affrontare il tema del rapporto con Sai 8 per la gestione del servizio idrico, tenuto conto della rescissione del contratto decisa dal commissario dell’Ato e della recente sentenza del Tar di Palermo. Il documento chiede all’Amministrazione di tornare in possesso degli impianti e dei fabbricati concessi all’azienda e di costituirsi parte civile “nei processi sui danni ambientali e patrimoniali arrecati dalla cattiva gestione del servizio idrico”.

Nella premessa, Di Lorenzo giudica il servizio idrico “di pessima qualità” e “abnorme” l’aumento delle tariffe; evidenzia i casi di sversamento di liquami nel porto “a causa di continui disservizi delle centrali di sollevamento”; parla dell’istanza di fallimento di Sai 8 “da parte della procura della Repubblica” e fa riferimento alla normativa regionale e all’esito del referendum sulla gestione dell’acqua pubblica.“Il mio – ha detto Di Lorenzo – non è un documento che vuole dividere, che è stato condiviso da numerosissimi consiglieri e che denuncia un caso di ordinaria illegalità”. Nel dibattito hanno preso la parola Fortunato Minimo, Salvatore Castagnino, Firenze, Acquaviva, Simona Princiotta, Salvo Cavarra, Milazzo, Alberto Palestro, Giuseppe Casella e Francesco Pappalardo.Il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha detto di condividere l’atto di indirizzo di Di Lorenzo e ne ha auspicato l’approvazione perché confermerebbe il giudizio sulla Sai 8 già dato in altri anni.Alla fine la proposta è passata con 26 sì, 2 astensioni e 1 no. La questione dei lavori di via Puglia è stata affrontata in forza di un ordine del giorno proposto da Castagnino, che lo ha illustrato in aula. La posizione espressa dal consigliere di opposizione è favorevole alla prosecuzione dell’opera, “considerando la rilevante somma ad oggi investita per opere di urbanizzazione e viabilità, oggi in fase di stallo”. Castagnino auspica la soluzione del problema del muro della chiesa dei Cappuccini che allo stato restringe la carreggiata.Sul punto è intervenuto poi l’assessore ai Lavori pubblici, Alessio Lo Giudice. L’esponente della Giunta ha detto che si sta lavorando nei pressi dell’ingresso della latomia e che l’Amministrazione è favorevole all’arretramento del muro della chiesa per creare spazio alla rotatoria; in questo senso è stato chiesto un nuovo parere alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali. Su richiesta del consigliere Milazzo, l’assessore ha chiarito che sono già stati fatti gli espropri necessari lato mare e che saranno comunque salvaguardate le attività commerciali.l dibattito è stato arricchito da due interventi di rappresentanti di associazioni che ne avevano fatto specifica richiesta: Alessandro Maiolino, del Comitato giovani per Siracusa e di Italia Nostra, e Antonino Gentile, curatore dell’associazione culturale Syrakosia e Syrakosiani. Entrambi hanno sostenuto che l’attuale muro non è antico e che le testimonianza risalgono a dopo l’Unità d’Italia se non addirittura al 1933. Altri interventi sono stati dei consiglieri Firenze e Pappalardo.

 

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