8 metri cubi di rifiuti, in prevalenza ingombranti, sono stati rimossi In sole tre ore, dalla Latomia dei Cappuccini, dai volontari dell’associazione Natura Sicula. Una vera e propria discarica si celava nel sito di interesse storico-paesaggistico del capoluogo. Secondo la dettagliata relazione diramata dall’Associazione, dal punto più vicino al pozzo che i Frati Cappuccini usavano per irrigare il giardino, è uscito di tutto: motorini, biciclette, legni, reti, materassi, divani, pensili, elettrodomestici, copertoni, plastiche, lamiere, fusti, pali, latte e, roba da non crederci, anche una cabina telefonica. Cumuli di immondizia che , in barba ad ogni ordinanza che regola il conferimento e nella totale assenza del senso di civiltà che dovrebbe animare ogni cittadino contemporaneo, venivano scaraventati dall’alto del Belvedere di via Delfica, approfittando della chiusura del sito al pubblico fino al 2004. Su 8 m3 di materiale, l’IGM ha dovuto conferirne in discarica il 30%; il rimanente 70%, corrispondente a circa 2 tonnellate di materiale ferroso, è stato consegnato a una ditta che lo sta avviando al riciclaggio.
“L’arma vincente della giornata ecologica organizzata da Natura Sicula è stata semplicemente la buona volontà– commenta il presidente di Natura Sicula, Fabio Morreale -.Talvolta per fare grandi cose non c’è bisogno di soldi ma solo di voglia di fare. In tre ore è accaduto quello che in oltre 30 anni non era mai successo; anche i rifiuti più pesanti sono stati portati via. Nella profonda latomia, malgrado i lavori di pulizia ordinaria vengano periodicamente eseguiti dall’IGM per conto del Comune (ente proprietario), e quelli di pulizia straordinaria da Italia Nostra (ente gestore) compatibilmente alle proprie risorse economiche e umane, nessuno aveva mai caricato a mano i pesanti rifiuti per salirli a piedi fino all’uscita. Il risultato ottenuto fa sperare in una maggiore collaborazione tra le associazioni ambientaliste. Con il linguaggio dei fatti, Natura Sicula e Italia Nostra hanno dimostrato che basta mettere in comune le proprie potenzialità per raggiungere traguardi solo apparentemente lontani”.
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