La segreteria provinciale della CGIL chiede chiarezza sui progetti che la Lukoil ha per l’area industriale siracusana. Al contempo,chiede una decisa presa di posizione a Confindustria, esortandola a porsi come cerniera sociale, tra il territorio e gli investitori. “Acquisire notizie sui presunti investimenti di Lukoil ,attraverso la stampa , non è certamente il modo migliore di affrontare il tema e si rischia di alimentare speranze o inquietudini del tutto infondate o, addirittura, strumentali. La posta in gioco è troppo alta perché possa essere affidata a qualche isolato incontro della nuova proprietà dell’ISAB con singoli amministratori o porzioni di territorio – si legge in una nota congiunta delle sigle FILCTEM – FIOM – FILLEA – FILT . Occorre, invece, stabilire una cabina di regia provinciale e un luogo autorevole che sappia mettere attorno ad un tavolo tutti i protagonisti sociali e imprenditoriali della vicenda in un’ottica di concretezza e non di semplice annuncio. E non può che essere Confindustria a fare da raccordo e da rappresentanza del mondo imprenditoriale. E’ necessario che il colosso russo metta le parti sociali nelle condizioni di conoscere le strategie industriali e i piani di ammodernamento che coinvolgono direttamente il nostro territorio, la nostra gente, il futuro dell’area industriale e le aspettative occupazionali dei nostri lavoratori. In un territorio come il nostro dove i picchi di disoccupazione hanno superato qualunque livello di guardia e la crisi industriale morde fortemente, lanciare dalla stampa, a giorni alterni, annunci di imminenti investimenti della Lukoil (11 mln per la sala bunker, 100 mln per l’ammodernamento dell’impianto Isab sud, 1 miliardo e 800 milioni di imprecisati investimenti), in assenza di un concreto piano industriale complessivo, o fare circolare la voce che la più grande raffineria d’Italia possa trasformarsi in un deposito costiero, rischia di essere forviante e di alimentare la tensione e le attese dei lavoratori. E’ tempo che Confindustria Siracusa, guidata oggi dalla nuova Presidenza, dia un segnale forte in questa direzione, riallacciando un dialogo costruttivo, serrato, anche aspro, se occorre, con le parti sociali. Solo così, la partita Lukoil potrà uscire dalla politica degli annunci e ritrovare una sede naturale di confronto all’interno della quale affrontare il tema complessivo dell’investimento, dell’utilizzo delle migliori tecnologie, della quota riservata alla sicurezza degli impianti e di quella destinata al risanamento ambientale.I lavoratori e i cittadini hanno il diritto di sapere se nel piano di investimenti di Isab troveranno soluzione i problemi che hanno determinato l’inquinamento della falda a Città Giardino e se l’ISAB intende fare la sua parte per eliminare le “puzze” che ogni sera rendono irrespirabile l’aria a Siracusa, Priolo, Melilli o Augusta.Da Confindustria ci aspettiamo anche l’avvio del confronto sulle politiche degli appalti dei grandi gruppi industriali, magari ripartendo dal protocollo d’intesa, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Isab nel Marzo del 2012, relativo alle regole condivise nella gestione dei cambi appalto, per estenderlo a tutte le committenti del polo industriale.Da questo tema dipende la possibilità di veder crescere nel nostro territorio una imprenditoria locale sana e competitiva, e di dare ai nostri giovani una prospettiva di lavoro stabile e rispettoso del diritto alla salute, alla sicurezza e alla dignità di ogni lavoratore.Per raggiungere questo obiettivo occorrerà superare le diffidenze e le resistenze di alcune grandi Imprese come l’ENI, che a Gela ha realizzato accordi molto avanzati su appalti e valorizzazione dell’imprenditoria e dell’occupazione locale, mentre a Siracusa finora ha negato qualunque disponibilità al confronto”.
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