di Mascia Quadarella 

 

MERCATO ORTIGIA COLLAGELO STORICO MERCATO DI VIA DE BENEDICTIS DIMENTICATO?

 

 

Un tempo era quasi un rituale andare a fare la spesa al mercato di “Sirausa”, come gli anziani locali chiamano Ortigia. Massaie, pensionati,  dipendenti di enti e di  altre istituzioni, oggi dislocati nella parte alta della città, al mattino, con maggiore concentrazione nelle prime ore ed alla chiusura degli uffici, affollavano Via De Benedictis e le arterie  che la intersecano, dove venivano allestite bancarelle di prodotti alimentari freschi, il pesce in primis, ma anche di altre categorie merceologiche no deperibili, dove soffermarsi era un piacere, per la varietà e la qualità offerte, nonchè per il risparmio garantito. Oggi, purtroppo, appare sfocata e desolante la panoramica di questo luogo ricco di folklore, rallegrato in passato dai  commercianti –banditori e dai loro sketch improvvisati per intrattenere la clientela. La crisi, che non dà tregua, nell’ultimo triennio, assieme all’eccessiva tassazione a carico dei dettaglianti, il trasferimento di molti palazzi pubblici altrove, il decremento della popolazione residente, hanno prodotto un graduale processo di desertificazione della storica area mercatale, la cui vitalità è ridotta al lumicino. Molte delle attività, tramandate da diverse generazioni, non hanno retto all’inclemenza del momento chiudendo  i battenti. Diversi, infatti, sono le serrande abbassate e gli spazi rimasti vuoti tra il bancone di un ambulante e l’altro.

LA VOCE DEGLI OPERATORI

“ La gente non è più motivata a scendere qui – spiega Gaetano Caruso, giovane fruttivendolo-. Si, abbiamo il parcheggio Talete ma non ci sono più gli autobus che conducono le persone in Ortigia, o se ci sono non hanno orari regolari ed anche gli affezionati ci sostituiscono con uno dei tanti abusivi che trovano sotto casa, o recandosi in uno dei mercatini rionali  di recente autorizzati dall’amministrazione nei vari quartieri, decretando la morte di questo posto, che fino a qualche decennio fa  dava da mangiare a centinaia di famiglie. Per non parlare, poi, dell’assenza dei servizi igienici; della mancata manutenzione delle strade. Hanno, di recente, rifatto l’asfalto ma è già in fase di deterioramento. Ci hanno dimenticati e sebbene a malincuore io se troverò l’alternativa a questa situazione di fame me ne andrò. Pensiero, o meglio, speranza condivisa dal collega che lo affianca. “ Io sto meditando di smontare la baracca e trasferirmi con la mia famiglia in Australia. Qui, ormai, viene a comprare esclusivamente  qualche vecchietto che vive nei paraggi, qualche amico, che facendo la spesa da noi contribuisce a limitare il nostro disagio. Come dire, vengono da noi perché gli facciamo pena. Di questo mercato, che solo i turisti sembrano apprezzare, a nessuno importa nulla, quando, invece, bisognerebbe potenziarlo. “ Il nostro mercato- sottolinea Carmencita Romano, della famosa salumeria Burgio-, lavora, oramai, prevalentemente con i visitatori stranieri e questi mesi invernali, gennaio e febbraio in particolare, rappresentano un periodo di stasi, di fermo delle vendite. Noi saremmo, anche, d’accordo per l’apertura serale, per la creazione di eventi, di percorsi enogastronomici che risveglino questo grande contenitore. Abbiamo avuto prova provata del successo di queste iniziative la scorsa estate, con la manifestazione “Jazz e sapori” che è stata occasione per sondare il terreno. Molti degli operatori rimasti, però, appartengono a vecchie generazioni e difficilmente sosterrebbero queste proposte. Tuttavia, non demordiamo e quest’anno ci riproveremo, anticipando la rassegna in primavera,  nel periodo delle rappresentazioni classiche. Sicuramente, il mercato ha risentito della presenza dei grandi centri commerciali. “ Io ritengo che ogni forma di concorrenza, anche di quella fatta da chi non rilascia gli scontrini, diventa stimolo per il commerciante che vuole andare avanti. I nostri veri osteggiatori sono coloro i quali dovrebbero tutelarci e non lo fanno- si sfoga Andrea Borderi, dell’omonimo caseificio-.  Mi riferisco agli amministratori che non programmano un servizio di trasporto urbano efficiente, non happy wheels demo pianificano una sosta adeguatamente agevolata per la nostra clientela- Io sono propenso ad organizzare un mercato notturno rivolto ai giovani, come fruitori e lavoratori. Ma bisognerebbe prevedere consoni sistemi di  illuminazione e di controllo. Questo aprirebbe opportunità occupazionali”. Tragicomica, come nello stile che lo contraddistingue, facendolo eccellere in simpatia, l’analisi della situazione tracciata dal pescivendolo Carmelo Cappuccio, animatore spontaneo del mercato “Ormai qui non viene più nessuno. Il parcheggio rimane uno dei più grandi problemi. Si abbiamo vicino il Talete, ma almeno al mattino dovrebbero consentire la sosta libera. Ora non so nemmeno che tariffe applicano. Inoltre, per scendere in Ortigia e trovare posto, per chi non vuole lasciare la macchina lì, significa spendere almeno 10 euro di benzina. Poi i Vigili Urbani sembrano essere pronti a fare le multe a chi lascia l’auto in qualche stallo non autorizzato. Dovrebbero essere più tolleranti. Qui offriamo  ai nostri clienti, quelli superstiti, cortesia, qualità, un rapporto umano e tutti prodotti  del posto. Ma devono rimettere gli autobus, devono riqualificare questo luogo che è patrimonio storico. E’ anche vero, però, che le donne di oggi preferiscono comprare cibi precotti,  piuttosto che ad esempio friggere il pesce, che gli lascia cattivi odori in casa, o sui capelli. “ C’è anche un problema di igiene che non è direttamente imputabile agli operatori , o alle loro cattive abitudini come direbbe qualcuno. Dalle canalette, progettate male, fuoriescono odori nauseabondi- aggiunge Davide-.

I PROGRAMMI DELL’AMMINISTRAZIONE

“La valorizzazione del mercato – risponde interpellato l’assessore alle Attività Produttive Fabio Moschella- , che ha un grande valore, non soltanto commerciale ma simbolico e culturale, è una voce importante nell’agenda delle priorità da affrontare. Non si può negare il disagio arrecato agli operatori dalle carenze del  trasporto urbano, ereditate dal passato. Nella prospettiva di una maggiore efficienza dello stesso abbiamo già pensato di creare in Via Trento un terminal bus, in modo che l’area del mercato diventi baricentro di collegamento dei mezzi pubblici con il resto della città. Per consentire la sosta in prossimità dell’area mercatale stiamo valutando, altresì,  l’ipotesi di realizzare un  parcheggio rivolto, nelle ore diurne, ai potenziali clienti,  ai quali sarà consentito, gratuitamente o pagando ticket dai costi irrisori, di lasciare l’auto il tempo necessario per fare acquisti. Circa una quarantina di posti tra l’ex Palazzo delle Poste e l’ex Ristorante Bandiera. Su richiesta degli stessi commercianti si potrebbe attivare un servizio di noleggio carrelli, sulla falsariga dei supermercati, ma pure  in questo caso adeguandoli, per dimensioni ed estetica, al luogo. Intanto, per avvantaggiare le  compre veloci sono concessi 10 minuti di cortesia gratis sulle strisce blu ed un’ora di sosta a cinquanta centesimi dentro il Parcheggio Talete. In merito alla costruzione di una nuova immagine, più armonica ed identificativa del luogo, riprenderemo il valido progetto proposto da uno degli assessori della giunta Visentin, Alessandro Zappalà, denominato AMO, dove l’acronimo sta, appunto, per Antico Mercato di Ortigia, che dovrebbe diventare un vero e proprio marchio, da diffondere in tutto il mondo. I commercianti dovrebbero utilizzare salopette o grembiuli con il logo, impresso anche sulle shopper, le buste che contengono la spesa. Inseriremo l’attuazione di questo progetto nel bilancio 2014 dell’Ente.  Per l’igiene condividiamo le lamentele inoltrateci, sicuramente il gestore del servizio di igiene dovrà adottare sistemi diversi da quelli attuali, che prevedono l’utilizzo dei soffiatori che spesso fanno finire parte dei rifiuti dentro le grate, intasando le condutture e provocando le esalazioni maleodoranti di cui si parla. Altra idea è quella di creare un percorso unico con la struttura dell’Antico Mercato di Ortigia al coperto, organizzando serate a tema, laboratori del gusto, con al centro la promozione delle eccellenze del paniere agroalimentare siracusano. Intanto è scattata la tolleranza zero per tutti gli abusivi che orbitano attorno al mercato, a tutela degli operatori regolari e dei consumatori.

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