Tra pochi giorni anche la nostra città dovrà fare i conti con una nuova forma di “esodo” che, per fortuna, non ha i connotati drammatici di quello dei profughi siriani che sta investendo le nostre coste ma che, tuttavia, pone anch’esso seri problemi strutturali che non possono essere sottovalutati.Dal 13 settembre, infatti, con la chiusura delle Sezioni Distaccate del Tribunale di Siracusa, la città dovrà mostrare di essere all’altezza di dare risposte a quanti per lavoro e, soprattutto, per tutelare i propri diritti o assolvere i propri doveri, saranno costretti a riversarsi quotidianamente nel capoluogo da tutti i centri della provincia ai quali, per un censurabile calcolo solo economico, è stato sottratto il presidio territoriale di giustizia.Una criticità che si sommerà a quella già denunciata da tempo da numerosi operatori della giustizia pendolari che già un anno fa avevano sollecitato il sindaco del tempo a potenziare il sistema di trasporto pubblico urbano ed interurbano verso una zona che, per la presenza di numerosi ed importanti uffici pubblici, è divenuta oramai un vero e proprio “centro direzionale diffuso”. Cosa ne sia stato di quell’appello è ancora oggi sotto gli occhi di tutti.Cosa accadrà adesso, a partire dal 13 settembre? Stime non è facile farne, ma si calcola che saranno non meno di trecento le persone che, ogni giorno, raggiungeranno Siracusa per motivi di giustizia: lo faranno assai spesso con le auto, e questo non potrà non avere un grave impatto anche sulla fluidità del traffico veicolare, sui parcheggi ed altro ancora.Siracusa è pronta a dare risposta a queste nuove esigenze ? Non penso proprio. Mancano idonee aree di sosta, mancano parcheggi scambiatori, manca una rete efficiente di servizio pubblico; una mobilità accettabile è assai spesso un miraggio, servizi di condivisione come il “car sharing” servono solo a riempire le pagine di studi e piani della mobilità urbana che non riescono proprio ad uscire dai cassetti. Ed ora abbiamo pure tutta una serie di “monumenti allo spreco”, di autentiche occasioni mancate, di opportunità fallite e, da ultimo, di interventi… solo annunciati.Il sindaco, il giorno stesso del suo insediamento, aveva individuato una serie di interventi prioritari, in larga parte mirati proprio alla viabilità, compreso lo sblocco della stucchevole vicenda del parcheggio di via Mazzanti, una struttura che, proprio alla luce del preventivabile aumento della pressione del traffico nell’area del Palazzo di Giustizia, è da completare al più presto, consentendo anche la riqualificazione delle aree limitrofe, oggi abbandonate al degrado. Un sensibile rafforzamento delle linee di trasporto urbano e l’apertura del parcheggio Mazzanti stanno per divenire priorità che amministrazione e maggioranza, distratte dalle liti interne per le poltrone del Consiglio Comunale, che non interessano affatto all’opposizione, ma ancor prima ai cittadini, non possono continuare ad ignorare come sinora è stato fatto con tutti i problemi che stanno soffocando la nostra città.
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