Problemi vecchi che si rinnovano. La scuola siracusana precaria ed impoverita. Si prospetta un autunno sindacale caldo per le rivendicazioni del comparto. Salari fermi al contratto del 2006. Sempre meno cattedre. Intervista al segretario provinciale della FLC-CGIL Paolo Italia.
Scuola siracusana sempre più precaria, soggetta a riduzioni progressive di personale e di conseguenza impoverita e condannata all’inefficienza, a scapito della formazione e dei servizi “assistenziali” correlati che è deputata “fisiologicamente” a garantire. Per non parlare dei livelli occupazionali, che piuttosto che incrementare si abbassano, determinando ulteriore disagio sociale. A giorni saranno resi pubblici i numeri dell’organico “ di fatto”, quello che si compone, o meglio dovrebbe comporsi, in base alle reali esigenze dell’utenza studentesca. “Sullo stesso influiranno bocciature, mancate iscrizioni ed eventuali trasferimenti, che daranno un quadro completo della situazione”- come precisa Paolo Italia, segretario provinciale FLC CGIL -. Secondo le stime fatte la scorsa primavera, gli addetti “di diritto” sono 7814, di questi 1550 unità rappresentano il personale ATA”. Maggiore austerità si registra nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno, ad oggi 995. Numeri scoraggianti – sottolinea il sindacalista – che potrebbero essere soggetti a lievi modifiche, poiché, si sono registrati diversi casi in cui, a seguito di contenziosi e ricorsi giudiziari, l’amministrazione, risulta soccombente e deve adeguarsi alle ore di sostegno da assicurare agli allievi diversamente abili. Le condizioni di precariato generale del comparto si trascinano da troppo tempo – entra nel vivo del problema Italia- perché, per effetto di diversi provvedimenti che si succedono tra di loro rendendo prassi ciò che dovrebbe essere “occasionale”, i posti per i docenti e gli amministrativi vengono affidati a personale a tempo determinato, i cosiddetti supplenti annuali. Questo fenomeno, assieme ai tagli, ha prodotto la perdita di circa 130 mila unità lavorative. Tuttavia si configura alquanto ardua la stima dei precari di settore nel territorio provinciale. Molti docenti, pur di rimanere aggrappati ad una flebile speranza d‘inserimento, si accontentano di fare da gregari nelle scuole non statali, racimolando quelle ore di lezione utili a fare maturare punteggio nelle GAE. Vale a dire le graduatorie ad esaurimento, molto “nutrite” nella nostra area per tutte le discipline e per ogni ordine e grado. Difficile poi stimare i docenti che nel 2008 hanno tentato “fortuna” in altre Regioni, che tradizionalmente offrono maggiori opportunità d’impiego. Momenti di difficoltà durante l’ultimo anno scolastico si sono registrati anche tra i dirigenti scolastici. In almeno 16 casi accertati alcuni “presidi” si sono ritrovati a gestire due istituti. Una panoramica realistica sul personale Ata occupato in provincia, invece, è possibile farla- specifica Italia-. Al 30 giugno di quest’anno, quando sono scaduti, i contratti a tempo determinato dei collaboratori scolastici sono stati oltre 50, circa 25 quelli degli assistenti amministrativi ed oltre una dozzina quelli degli assistenti tecnici. Per l’anno scolastico 2013-2014, 14,invece,i collaboratori scolastici stabilizzati ed altre 24 unità date in aggiunta fino a giugno 2014. Le uniche unità in esubero, registrate nel territorio, sono state 8 nella qualifica di Direttori dei Servizi generali ed Amministrativi che, in seguito alla soppressione di ben 24 autonomie scolastiche nell’ultimo biennio, dovrebbero essere destinate a supporto dell’ex Provveditorato agli Studi. In merito agli sviluppi derivanti dal concorsone –riferisce Italia- anche in questo caso è arduo censire i superstiti aretusei dopo le varie fasi selettive. Per certo sappiamo che diversi candidati locali stanno onorando con il massimo impegno le prove. Ma gli eventuali vincitori dovranno attendere per l’assunzione meritata almeno settembre 2014. In quanto alla situazione strutturale e di riflesso organizzativa degli istituti scolastici del territorio, ai tanti elementi di criticità, si va ad aggiungere da questo autunno la soppressione delle Province, che già durante la loro attività stentavano a garantire un minimo di manutenzione degli edifici. Mi auguro che a queste carenze non debbano sopperire ancora una volta le famiglie degli studenti. Già attualmente molte spese di funzionamento vengono coperte grazie alle “tasse di istituto”. Per non parlare poi del servizio di trasporto per gli studenti pendolari, già lacunoso , per non dire assente, a pregiudizio non soltanto di coloro i quali si spostano da una parte all’altra della provincia, ma anche di coloro che vivono fuori dal centro dello stesso capoluogo, come i residenti di Tivoli, Tremilia e zone balneari. Inaccettabili, finora, sono stati anche i ritardi, circa 11 mesi per una media di 40 euro ad avente diritto, registrati nel rimborso dei contributi per i libri della scuola dell’obbligo – rincara la critica all’amministrazione pro-tempore Italia -. Il tempo prolungato – che risolverebbe diversi problemi alle madri lavoratrici, garantendo pomeriggi impegnati e costruttivi ai ragazzi – secondo Italia rimane appannaggio di altre realtà Italiane, “vuoi – dice – proprio per una mentalità diffusa tra diversi genitori che preferiscono far concentrare le attività didattiche nella mezza mattinata, vuoi perché non si hanno a disposizione servizi di mensa adeguati che favoriscano un’inversione culturale. Constatiamo che dove il servizio viene offerto, viene fatto con costi che risultano insostenibili per la maggior parte dei nuclei familiari, in tempo di crisi”. Da un punto di vista delle “irrisolte” vertenze sindacali, quello che bussa alle porte potrebbe trasformarsi in un autunno caldo. In materia di rivendicazioni, la prima riguarda le retribuzioni del personale. L’importo degli emolumenti è fermo al contratto del 2006, con una massa salariale ben lontana dalla media europea. In preventivo anche una forte opposizione alla paventata riforma che riguarda l’aumento delle ore delle prestazioni professionali a costo zero.
SERVIZIO DI MASCIA QUADARELLA
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