Ieri mattina il Prefetto Armando Gradone ha presieduto, presso il Palazzo del Governo, un”ulteriore riunione, che ha fatto seguito a quella dello scorso 10 maggio, per la verifica delle risultanze applicative del protocollo di intesa, siglato in Prefettura in data 9 maggio 2005, finalizzato all’adozione delle azioni di contrasto dei fenomeni di inquinamento atmosferico e di cattiva qualità dell’aria. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Provincia Regionale di Siracusa, dei Comuni di Melilli e di Priolo Gargallo, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, dell’Azienda Sanitaria Provinciale – ASP 8, dell’Associazione degli Industriali della provincia di Siracusa, dell’Associazione ApiSiracusa, della Struttura territoriale di Siracusa dell’A.R.P.A. Sicilia, del C.I.P.A. – Consorzio Industriale per la Protezione dell’Ambiente, della ISAB S.r.l., della Raffineria Esso di Augusta, della ISAB Energy, della Priolo Servizi s.c.p.a., dell’Enel Produzione di Priolo Gargallo e di Augusta, della Industria Acqua Siracusana – I.A.S., della nonché i Segretari Generali provinciali della CGIL, CISL, UIL e UGL. In apertura, il Prefetto ha tributato un doveroso omaggio alla memoria di Salvatore Ganci, lo sfortunato operaio deceduto lo scorso 22 maggio mentre si trovava in ordinario servizio presso l’impianto CR37 della Raffineria Isab Nord, ed ha espresso il cordoglio alla famiglia a nome suo personale e di tutti i presenti, tuttavia evidenziando che il tema dell’inquinamento atmosferico deve essere disgiunto da quello della sicurezza nei luoghi di lavoro.Nel merito della riunione, la disamina svolta ha evidenziato la necessità di considerare come prioritari gli aspetti di carattere sanitario e di individuare, pertanto, il modulo di strutturazione di un approccio di collaborazione integrata, e non più occasionale, tra A.R.P.A. ed A.S.P. perché il potenziamento delle azioni di continuo monitoraggio dei fattori inquinanti si traducano anche in un miglioramento delle linee di prevenzione.Si è evidenziata la necessità di una intensificata collaborazione in termini di informazione da parte delle Aziende, anche al fine di conoscere i cicli di lavorazione delle stesse, per la realizzazione di un accurato inventario delle fonti di emissione, per dar vita al “catasto delle sostanze odorigene”, che costituisce snodo di valenza prioritaria nell’impianto generale del protocollo d’intesa del 2005..E’ apparso, inoltre, essenziale il coinvolgimento nell’importante tematica dell’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, nell’ottica di focalizzare l’attenzione su un auspicato potenziamento, in termini di risorse aggiuntive, della Struttura territoriale dell’A.R.P.A. Sicilia.Il Prefetto, nel presupposto che la rete di rilevazione oggi esistente sul territorio non consente da sola di dare risposte concrete in termini di individuazione della sorgente di emissione, ha invitato le Aziende a fornire il proprio qualificato contributo alla ricerca di nuove, ulteriori soluzioni rispetto a quelle previste nel protocollo d’intesa, mettendo a disposizione il know-how acquisito e le alte professionalità possedute, che costituiscono il valore aggiunto per le iniziative da porre in essere per una maggiore concretezza ed efficacia delle risposte ai fenomeni di cattiva qualità dell’aria da dare nell’interesse delle comunità.Per quanto concerne lo specifico episodio di cattiva qualità dell’aria registratosi a Melilli lo scorso 18 maggio, la Struttura territoriale dell’A.R.P.A. Sicilia e la Provincia Regionale di Siracusa hanno congiuntamente presentato un documento da cui emerge che, nell’occasione, la rete di monitoraggio ha rilevato la presenza in atmosfera di picchi di mercaptani e solfuri (metilmercaptano, dimetilsolfuro, etilmercaptano e tiofene) che, comunque, non hanno mai raggiunto concentrazioni consistenti.Si è convenuto, in conclusione, di predisporre un documento programmatico di proposte da sottoporre all’attenzione dell’Assessorato regionale territorio ed ambiente, la cui redazione sarà curata dalla Struttura territoriale dell’A.R.P.A. Sicilia con il contributo sinergico delle Aziende del polo petrolchimico.La riunione è stata aggiornata alla data del 27 giugno p.v. per l’esame del predetto documento.
Il commento dei sindacati post summit
CGIL : Dall’incontro in Prefettura viene la conferma delle carenze del sistema di controlli ambientali della zona industriale.L’indagine effettuata dall’ARPA, sulla base dei dati registrati dalle reti di rilevamento ha permesso di individuare la sostanza che ha inquinato l’aria di Melilli il 18 Maggio, ma non la fonte.Chi si aspettava un atto di lealtà e di trasparenza da parte delle imprese industriali è rimasto ancora una volta deluso: l’inchiesta si chiude senza che ci sia un colpevole.“Tutto ciò, ha commentato Paolo Zappulla, è inaccettabile perché mette in discussione la credibilità dell’intero sistema industriale nei confronti delle popolazioni, dei lavoratori e delle istituzioni.Questa mancanza di lealtà e di trasparenza delle imprese alimenta la sfiducia dei cittadini e rende sempre più difficile la ricostruzione di un rapporto tra Industria e territorio.Non eravamo alla ricerca di colpevoli, ma l’individuazione della causa e della provenienza dell’inquinamento avrebbe permesso di dire all’intera comunità che ci sarebbe stato l’impegno ad intervenire affinché quel tipo di incidente non abbia più a ripetersi”.Invece anche questa volta sarà archiviato come un incidente senza causa e senza risposta.Tutto questo rende più difficile il compito di S.E. il Prefetto nel cercare di mettere attorno allo stesso tavolo tutti i soggetti per produrre atti concreti e immediati in direzione di più efficaci controlli ambientali, di una migliore comunicazione verso i cittadini e di un migliore coordinamento tra le imprese, gli enti che fanno i controlli e l’ASP che, dai dati rilevati, deve trarne elementi certi per stabilire un nesso tra salute dei cittadini e dei lavoratori e la qualità dell’aria che respiriamo.Su questi temi come CGIL abbiamo condiviso la richiesta dell’ARPA di un coinvolgimento dell’assessore regionale al territorio e ambiente.Per quanto riguarda il Sindacato, la CGIL ritiene inaccettabile il protrarsi di questa situazione, con il ripetersi di incidenti, anche luttuosi, che mettono quotidianamente in discussione la incolumità, la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini.Per queste ragioni la CGIL ha chiesto al Prefetto di istituire un tavolo prefettizio sui temi della sicurezza nella zona industriale che veda il coinvolgimento di Imprese, sindacato e Istituzioni locali.
CISL : “Protocollo di sicurezza da rilanciare e adeguare, collaborazione e stretta sinergia tra i soggetti istituzionali per evitare generalizzazioni che condannino l’intera zona industriale.”Questa l’esigenza rilanciata al tavolo della Prefettura di Siracusa, questa mattina, dal segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro, riguardo ai recenti episodi avvenuti in alcune aziende del petrolchimico.“Quanto accaduto nelle ultime settimane, imponeva un momento istituzionale – ha aggiunto Sanzaro – e apprezziamo l’impegno assicurato, come sempre, dal signor Prefetto.Appare evidente che il protocollo, siglato qualche anno fa, vada però rilanciato e magari adeguato con un maggior coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Ritengo necessaria, ad esempio, una maggiore sinergia e collaborazione tra gli enti istituzionali preposti ai controlli e alle analisi. Solo in questo modo riusciremo ad evitare che le generalizzazioni e sovrapposizioni di competenze condannino l’intera zona industriale, lasciando, inoltre, in un inaccettabile cono d’ombra informativo lavoratori e popolazioni residenti vicino agli impianti.La task force necessaria per seguire continuamente le vicende nella zona industriale – ha concluso il segretario della Cisl – non può prescindere da un’assicurazione di investimenti privati e pubblici per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e delle popolazioni ricadenti nel triangolo petrolchimico.”
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