La città più conveniente per fare la spesa è Pistoia ma tra le più care ci sono proprio Siracusa e Ragusa. La mappa della spesa in Italia l’ha disegnata Altroconsumo analizzando 907 punti vendita in 68 città italiane, rilevando oltre un milione di prezzi. Da questa base si è partiti per calcolare l’indice di convenienza che interessa un paniere di 500 prodotti di marca su 105 tipologie merceologiche. Si è, in buona sostanza, lavorato sulla spesa più comune per le famiglie italiane visto che, al suo interno, troviamo prodotti come acqua naturale, bibite, detersivi, pasta, biscotti, articoli per la manutenzione e pulizia della casa, per la cura personale, prodotti alimentari freschi. Tutti i dati raccolti sono stati incrociati con le rilevazioni Istat sulla spesa e ne è uscito fuori che una famiglia media spende quasi un quarto dell’intero budget familiare solo per gli alimenti, con un calo del 2,8 per cento rispetto all’anno scorso. Insomma, cala il budget ma non altrettanto i prezzi che, a Siracusa e Ragusa, restano alti. Nella mappa della spesa, le famiglie sira- cusane spendono, in media, ben 6.700 euro all’anno. Insomma, la città più cara della Sicilia e, soprattutto, terza in Italia dopo Aosta, dove gli indigeni spendono 6.850 euro all’anno, e Reggio Calabria con 6.711 euro. Siracusa, secondo la ricerca, è più cara di Roma, Milano, Firenze e le altre grandi cit- tà. Differenze che variano tra i 200 ed i 600 euro. Le cose non vanno meglio neppure nelle altre città siciliane compresa la vicina Ragusa. La spesa annuale è di 6.575 euro. Rispetto all’indagine dello scorso anno, infatti, si è avuto un rincaro dell’1,66 per cento sul paniere di prodotti, con aumenti più netti per quanto riguarda i vini, la Nutella, l’olio d’oliva (normale o extravergine) e il tonno in scatola. Cala invece il prezzo del latte, degli yogurt e di alcuni articoli per l’igiene personale come carta igienica, colluttori, bagno schiuma. In aggiunta a questa visione generale, la ricerca ci regala anche una fotografia della convenienza in Italia. La differenza si riscontra non solo tra cit- tà e città ma anche in base alla tipologia di negozio in cui si effettua l’acquisto. E’ l’eterna sfida tra la bottega sotto casa e l’hard discount, con la grande distribu- zione di marca che cerca di recuperare terreno con i propri marchi commerciali. Chi fa la spesa negli hard discount e acquista prodotti non di marca o a marchio commerciale può risparmiare oltre il 50 per cento. Appare anche una certa fedeltà alla bottega di vicinato; prodotti pochi ma garantiti dalla conoscenza e dalla fedeltà d’acquisto. Quelli di Altroconsumo hanno calcolato anche il livello di risparmio possibile in ogni città campione.

Arezzo è la città in cui si registra la maggiore differenza tra il supermercato meno caro e quello più caro. In questa città si registra il maggior risparmio possibile scegliendo il supermercato più conveniente: una famiglia in un anno può risparmiare 1.400 euro, quasi un quarto della spesa media annua. Risparmi consistenti anche a Roma (1.300 euro), Venezia e Verona (1.200 euro). Nella capitale c’è una si- tuazione particolare, i prezzi mediamente sono molto alti, data la presenza di tante piccole insegne locali, poco competitive con le grandi catene nazionali. In com- penso, a Roma c’è una grande variabilità di prezzi, perciò alla fine, scegliendo con attenzione il punto vendita in cui fare la spesa, si risparmia in modo significativo. Anche a Milano una famiglia media può risparmiare quasi 1.000 euro l’anno. Altre città in cui è possibile risparmiare più di 900 euro in un anno sono Modena, Viterbo, Alessandria e Bergamo. In altre città, in cui manca concorrenza, è molto difficile alleggerire i consumi familiari. A Campobasso, Livorno e La Spezia si riesce a risparmiare meno di 150 euro in un anno, anche facendo lo sforzo di cercare il su- permercato più conveniente.

A Siracusa il risparmio è di 467 euro. La situazione è diversa, invece, a Ragusa, dove non solo i prezzi sono in media molto alti, ma anche le possibilità di risparmio si riducono al lumicino: nemmeno 200 euro all’anno. In questo caso accade l’inverso rispetto a Pistoia: i prezzi si allineano, ma verso l’alto. Sintomo di una carenza di concorrenza in città, che le famiglie pagano con prezzi spropositati rispetto a buona parte del resto del Paese.

In un periodo in cui le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, si taglia anche sulla spesa alimentare. Diventa fondamentale allora imparare a capire dove si trova la convenienza e quali sono i trucchi per risparmiare. Eccoci allora ai consigli per gli acquisti, quantomeno per provare a risparmiare senza doversi privare di qualcosa. Controlla quello che ti manca nella dispen- sa di casa e in frigorifero. Stila una lista della spesa e attieniti a quella. Consulta il dépliant del tuo supermercato, può essere un’opportunità, ma non farti abbagliare dalle offerte periodiche. Compra i prodotti in offerta se rientrano nella lista o se sono particolarmente convenienti rispetto alla spesa abituale. Per i deperibili il risparmio consiste anche nel comprare solo ciò che si è sicuri di consumare per tempo. Fai scorta di prodotti in offerta, ma solo se si tratta di articoli che consumi con regolarità e non deperibili. Confronta i prezzi al chilo o al litro, non a confezione. Di solito i prodotti meno cari sono in basso o in alto, non ad altezza occhi. Solo così, infine, si diventerà abili cercatori della convenienza senza togliere nulla alle nostre famiglie.

Tutto questo può apparire come esagerato e dispendioso nel tempo per una famiglia tipo. Per i cultori del risparmio si tratta, invece, di un autentico investimento. Insomma dedicare alla spesa di casa tempo e attenzione; il budget familiare ne riceverà beneficio e Siracusa tornerà ad essere una città conveniente. Sempre che si riesca ancora ad avere 6.700 euro da spendere ogni anno per le nostre spese!

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