emodinamicaAll’Ospedale Umberto I di Siracusa gli interventi di emodinamica non sono più off-limits per i pazienti nefropatici, grazie alla dotazione tecnologica all’avanguardia messa a disposizione dall’ASP all’Unità Operativa Complessa, diretta dal dottor Marco Contarini, che negli ultimi anni è riuscita ad affermarsi per efficienza nel panorama sanitario, anche extra-regionale. Nei giorni scorsi, infatti, il primario e la sua equipe hanno eseguito, per la prima volta, con un iniettore, l’Angiodroid, un’angioplastica su vasi arteriosi periferici senza utilizzare il tradizionale mezzo di contrasto, controindicato per i malati di reni, sui quali risulta tossico. Il farmaco è stato sostituito con semplice anidride carbonica. “Il compito di chi dirige una struttura come l’Emodinamica di Siracusa – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta – è cogliere, con il sostegno dell’Azienda, tutte le migliorie che la bioingegneria ci mette oggi a disposizione, per fornire alla popolazione un servizio di livello sempre crescente”. “L’utilizzo della CO2 – ha spiegato Marco Contarini – consente di eseguire procedure di angioplastica dei vasi arteriosi sottodiaframmatici senza l’utilizzo di mezzi di contrasto. Questi farmaci non sono somministrabili a pazienti con problemi di insufficienza renale, che rappresentano una buona fetta dei pazienti con malattie arteriose periferiche, per i quali sino ad oggi l’angioplastica era stata considerata una tecnica ad elevato rischio. Le patologie cardiovascolari hanno un’incidenza rilevante nella popolazione. L’incremento non può essere imputato ad una sola causa, piuttosto ad un insieme di concause che facilitano la manifestazione della malattia. La malattia ateromasica spesso si presenta in forme molto aggressive che possono interessare contemporaneamente diversi distretti arteriosi. Infatti, le placche possono formarsi, oltre che nelle coronarie e nelle carotidi, causando rispettivamente infarti ed ictus cerebrali, anche nelle arterie degli arti inferiori, determinando la così detta “claudicatio intermittens”, ovvero un intenso dolore ai muscoli degli arti inferiori, specie durante l’attività fisica. L’angioplastica – continua Contarini- con l’utilizzo di palloni medicati, aterotomi e stent costituisce una validissima soluzione alternativa alla chirurgia tradizionale, più invasiva e spesso ad alto rischio per i pazienti più anziani e con molte comorbilità”.

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