di Mascia Quadarelladario (1)

“Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare”, cantava Mina agli inizi degli anni 60, quando il boom economico aveva innalzato il tenore di vita di molti italiani consentendogli di trascorrere qualche settimana di relax e divertimento nei tanti stabilimenti balneari diffusi nella nostra penisola, senza sentirsi in colpa per la spesa extra. In questa estate 2014, votata all’austerità, nonostante molti gestori di solarium e lidi attrezzati della provincia di Siracusa abbiano tentato di arginare il caro-ombrellone, limitandosi ad aumenti di qualche euro, rispetto alle precedenti stagioni, in molti dovranno rinunciare ai vantaggi di una struttura organizzata, in grado di garantire agio e sicurezza. Condizioni di generale mancanza di liquidità che non lasciano presagire grandi incassi agli imprenditori di questo settore, che cerca di adeguarsi agli standard comunitari, in termini di servizi offerti e qualità degli stessi, senza trascurare la componente umana. “ In linea generale, durante le riunioni, si è parlato di non gravare sulle famiglie già in difficoltà- sottolinea Dario Abela, presidente provinciale FIBA , Federazione Italiana Imprese Balneari, Confesercenti -, ma non possiamo evitare a chi ha fatto degli investimenti di incrementare il proprio listino prezzi in maniera adeguata. Il prezzo medio di una postazione, costituita da due lettini ed un ombrellone, è di 9-18 euro in bassa stagione e di 15-25 euro in alta stagione. Ovviamente, la scelta dei prezzi, rientranti sempre nella media nazionale, è condizionata dalla gamma dei servizi offerti nei singoli stabilimenti, dalle lezioni di acquagym, zumba, beach volley, area relax, baby parking, etc. Le tariffe, tuttavia, rimangono libere. I servizi minimi da prevedere riguardano il bagnino, il primo soccorso , i bagni (uomo; donna; disabile), nonché le docce. Abbiamo, in ogni modo, diverse convenzioni e pacchetti per venire incontro alle famiglie, che il più’ delle volte spendono soltanto per l’ingresso ai lidi, portando da casa il mangiare e le bevande. A noi esercenti non resta che far finta di niente di fronte ad una pratica diffusa che teoricamente non andrebbe consentita . Non sono d’accordo- aggiunge Abela- con chi ritiene che gli ”imprenditori del mare” possano mantenersi il lusso di non lavorare nei mesi invernali, vi assicuro che il trend degli ultimi 5 anni è sempre in calo. Durante i giorni feriali la presenza all’interno dei lidi è esclusivamente quella dei pochi stranieri di passaggio ed il “tutto esaurito” del sabato e della domenica aiuta a coprire i costi fissi di personale e bagnini. La nostra sopravvivenza è sostenuta dagli introiti derivanti dai bar, punti ristoro e dalle iniziative che organizziamo la sera, al fine di incrementare le entrate. Quest’anno, poi, il clima sembra essere poco favorevole alle nostre attività- precisa Abela- . Per quanto riguarda i diversamente abili già da questo inverno esiste la volontà di abbattere totalmente le barriere architettoniche e di fornire gli stabilimenti di sedie job- Fanusa , Arenella e Fontane Bianche- ne sono provviste e per questo dobbiamo dare merito alla Capitaneria di Porto ed all ‘Area Marina protetta, che in accordo con associazioni locali, promuovono il rispetto per i più sfortunati .

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