Ci avevano provato alcuni  pescatori di frodo, ancora non identificati, a fare il colpo grosso,  piazzando una rete di 500 metri nei fondali dell’ Area Marina Protetta del Plemmirio, dove le specie ittiche vengono preservate, al fine del ripopolamento.  La rete avrebbe potuto provocare un grave danno alla fauna marina locale, in quanto la sua ampiezza avrebbe consentito l’indiscriminato prelievo di pesci.  La segnalazione alla Capitaneria di Porto è scattata da parte di uno dei Diving autorizzati dal Consorzio e regolarmente  accreditato ad effettuare immersioni a scopo ricreativo.  I subacquei giunti davanti alle Grotte del Capo si sono ritrovati il percorso sbarrato dalla maxi rete che costituiva anche un potenziale pericolo per la loro incolumità. La Capitaneria di Porto ha inviato sul posto una motovedetta,che ha affiancato  gli esperti sommozzatori dell’Area Marina Protetta mentre provvedevano al recupero dell’attrezzo di cattura, che portato sulla terraferma è stato sottoposto a sequestro. Purtroppo tra le sue maglie erano già rimasti  intrappolati  pesci pappagallo, saraghi e scorfani.foto recupero rete in zona A (2)

Comments are closed.